L’origine del motto degli Arditi “a noi!” ci viene spiegata dal valoroso ufficiale del XXVII° Reparto d’Assalto Cesare Augusto Muggio, decorato di medaglia di bronzo al valor militare con la seguente motivazione:
Muggio Cesare Augusto
Sottotenente complemento del XXVII° Reparto d’Assalto
Sotto violente raffiche di mitragliatrici avversarie, ritto in piedi avanzava con serenità e calma, finché rimaneva ferito da un colpo sparatogli a bruciapelo. Esempio di coraggio.
Montello, 15 giugno 1918
Qui di seguito si riportano le precise parole dell’Ardito Muggio, presenti nel testo “Luigi Freguglia – XXVII Battaglione d’Assalto – Gli eroi del Montello” curato da Antonio Mucelli ed edito da Itinera Progetti:
Per primo: è la verità.
L’“A noi!” fu infatti, prima d’ogni altro reparto, il grido di guerra del XXVII° Reparto d’Assalto.
Fu così. Si era nel febbraio 1918: in quei giorni il maggiore Freguglia, cui l’esotico “Urrah” allora in uso nelle grida, scottava le labbra e provocava un senso mal celato di ripugnanza, stava ricercando, coi suoi ufficiali, un motto con cui lo si potesse sostituire.
“Non sappiamo che farcene di questo internazionale “urrah”! Vogliamo un motto italiano; qualcosa che racchiuda nel breve giro di una o due parole, il nostro programma di vita…”
Fu un gran frugare… La vittoria spettò tuttavia a Freguglia.
“A Noi!… vi piace? Non è questo il nostro momento? A chi sarà sempre riservata la gloria e la gioia di osare l’impossibile?”.
Acclamazioni entusiastiche ed urla da far cadere il soffitto:
A noi!… a noi!… a noi!…
E canti e bottiglie, alla mensa, a decretare un trionfo.
L’indomani stesso, al comando di “presentat-arm”, gli Arditi gridarono per la prima volta il nuovissimo grido. Effetto sorprendente.
Messisi sulla via delle innovazioni, gli Arditi non si fermarono lì.
Il capitano Anchise Pomponi, ebbe la felice idea di sostituire al vecchio “presentat-arm” col moschetto, il gesto suggestivo del pugnale che si leva, balenando, nel pugno serrato.
La prova d’assieme della compagnia Monte Piana entusiasmò.
Freguglia inoltra senz’altro regolare domanda di autorizzazione al Comando del 27° Corpo d’Armata. La risposta non si fece attendere: lo “A noi” e il “presenta-tarmi ardito” ebbero così il riconoscimento ufficiale.
Nell’aprile, il Reparto si spostava a Solzano Veneto affiancandosi, per poco, al XIII° e all’VIII°.
Qui l’entusiasmo e la bellezza degli Arditi di Freguglia operarono il contagio. Le innovazioni del XXVII° vennero adottate senza indugio.
E fu allora che il colonnello Alessi, capo del raggruppamento d’assalto, pervenne alla soppressione dell’“ip ip ip” (che si faceva ancora precedere al grido – per motivi di univocità – quando non si presentavano le armi), sottolineando, in quella voce, la domanda:
– “A chi l’onore?”
– “A noi!…”.
Fonti Bibliografiche
- Mucelli Antonio: Luigi Freguglia – XXVII Battaglione d’Assalto – Gli eroi del Montello | Itinera Progetti (Ristampa dell’ed. del 1937, riveduta ed ampliata), Giugno 2017
- Roseano Roberto, Stacconeddu Giampaolo: Arditi Decorati e Caduti – Reparti d’Assalto, 1917-1920 | Autoprodotto (Amazon), 2016