Storia
Il petardo offensivo Thévenot è una bomba a mano di origine francese prodotta durante la Grande Guerra. Negli anni del conflitto il suo utilizzo viene introdotto anche nel Regio Esercito italiano diventando la bomba a mano preferita dagli Arditi dei Reparti d’Assalto.
L’ordigno viene sviluppato in Francia dalla ditta F. Thévenot ed adottato dall’Armée de terre. A partire dal 1916 la sua fabbricazione viene avviata anche in Italia – su licenza – da Sutter & Thévenot di Castellazzo (Milano).
Insieme alla SIPE e al petardo Excelsior-Thévenot P2 – conosciuto anche come la “Ballerina” – è stato tra le bombe a mano più utilizzate e più conosciute sul fronte italiano della Prima Guerra Mondiale.
Il petardo è stato prodotto in quattro versioni: offensivo, difensivo, incendiario e Lafitte (versione prodotta su licenza in Spagna e utilizzata durante la guerra civile).
Componenti e Funzionamento
Il petardo offensivo Thévenot si compone di un cilindro di lamiera attraversato da un tubo cilindrico longitudinale (A, B) e da un altro tronco conico trasversale. In esso si notano tre coperchietti a vite, uno posto sulla parte superiore (C) e due nella parte inferiore (D, E). Un percussore con testa e molla spirale (F); un detonatore (G); un cavalletto di sicurezza (H); un cilindretto metallico ripieno di sabbia (I); un cavalletto metallico per tenere a posto il cilindretto (L); una placca di sicurezza (M); una copiglia di sicurezza (N) e una fettuccia (O).
Queste varie parti nel petardo pronto per lo scoppio sono così disposte: nella parte più larga del foro tronco conico è alloggiato il cilindretto metallico (I) e dalla parte opposta il cavalletto di sicurezza (H). Su di essi poggia la testa del percussore (F) che in tal modo tiene compressa la molla spirale. Il cilindretto (I) è tenuto a posto dal cavalletto metallico (L) e questo a sua volta dalla placca di sicurezza (M). La placca di sicurezza è fissata al corpo del petardo per mezzo della copiglia di sicurezza. Il nastro (O) che ha un capo fissato al cavalletto di sicurezza (H), avvolge per diversi giri il corpo del petardo e si fissa con l’altro capo alla placca di sicurezza (M).
Tolta la copiglia di sicurezza e lanciato il petardo, la placca di sicurezza – più leggera e per la sua forma più resistente all’aria – subisce un ritardo di velocità, svolgendo così il nastro avvolto al petardo disimpegnando il cavalletto metallico (L) e il cilindretto metallico (I) asportando il cavalletto (H). All’urto del petardo con la terra il cilindretto si sposta e il percussore – non trovando più arresti – spinto dalla sua molla spirale va a battere contro il detonatore provocando lo scoppio.
Carica del petardo: 170 grammi polvere Echo
Peso: 400 grammi
Accensione: a percussione
Distanza di lancio: da 20 a 30 metri
Raggio d’azione: 20 metri circa
Modo di Lancio
Impugnare il petardo con la mano destra, collocando il pollice nel segno rosso o sulla stella bianca (a seconda del vecchio o nuovo tipo di petardo) che è impresso nella placca di sicurezza, e con la mano sinistra togliere la copiglia di sicurezza. Così impugnato il petardo è pronto per il lancio che può farsi in tre diverse maniere:
- Alzare verticalmente il braccio destro, tenendo il petardo orizzontale e gettarlo come si getta una pietra.
- Col braccio abbassato, come si lancia una boccia.
- Portare il braccio orizzontalmente indietro, tenendo il petardo verticale e lanciarlo, descrivendo col braccio un mezzo cerchio orizzontale. Quest’ultima maniera è la più consigliabile e la più efficace.
Avvertenze
Questo petardo di ottimo effetto offensivo e di facile maneggio è sicurissimo se si osservano le seguenti norme:
- Non togliere mai la copiglia di sicurezza prima del lancio. Ove la copiglia sia stata tolta, si continui a tenere il petardo stretto fortemente nella mano, finché sia stata rimessa a posto la copiglia stessa.
- Non svitare mai nessuno dei tappi a vite situati sulle teste dei petardi.
- Non svolgere mai la fettuccia che contiene la sicurezza.
- Evitare di imprimere al petardo al momento del lancio una rotazione, la quale, facendo cadere troppo presto il cavalletto di sicurezza dopo lo svolgimento della fettuccia, può produrre lo scoppio prematuro in aria.
- Evitare in modo assoluto di urtare il petardo contro la propria persona o altro corpo resistente al momento del lancio potendone risultare lo scoppio (se il petardo non è fortemente stretto al pollice).
- Non toccare mai un petardo che non sia scoppiato dopo il lancio, produrne lo scoppio mediante una fucilata o ponendovi un detonatore innescato.
Fonti Bibliografiche
- Tenente Anfossi Carlo: Armi ausiliarie da trincea | Enrico Marino editore di opere militari, Caserta, 1918
- Ministero della Guerra: Petardo offensivo, istruzioni per il lancio | Laboratorio fotolitografico del Ministero della Guerra, Roma, 1917