Il XVIII° Reparto d’Assalto nasce ufficialmente nel settembre del 1917. Nel gennaio del 1918 viene sciolto per volere del comando della 4^ Armata. I suoi membri confluiscono nel VI° Reparto d’Assalto.
Qui di seguito viene riportata una sintesi dei principali avvenimenti che lo hanno visto protagonista durante la Grande Guerra.
Eventi del 1917
Il Comando Zona Carnia – identificato con quello del XII° Corpo d’Armata – a seguito di una specifica richiesta del Comando Supremo avvia la formazione di un reparto d’assalto della forza di una compagnia (24 settembre). La 26^ Divisione porta velocemente a termine le attività necessarie e il 1° ottobre il XVIII° Reparto d’Assalto viene ufficialmente costituito presso Paluzza.
L’afflusso importante di volontari permette di formare fin da subito 4 plotoni, 2 sezioni pistole-mitragliatrici e 2 sezioni lanciafiamme. Il Comando Supremo si occupa personalmente di reperire i membri per la sezione mitragliatrici FIAT e lanciatorpedini.
Dopo una settimana di addestramento presso la scuola degli Arditi di Sdricca di Manzano il reparto viene dislocato a Sutrio, nella valle del But, a sud di Paluzza.
Durante i giorni dello sfondamento di Caporetto, il XII° Corpo d’Armata riceve l’ordine di ritirarsi verso le prealpi carniche. Dopo essersi attestato sulla linea Paularo – Paluzza – Dogna -Raccolana, il giorno 29 ottobre si porta sulla destra del Tagliamento al fine di tenere il più a lungo possibile questa linea e quella delle prealpi, da Casera Razzo fino a Trasaghis.
La notte sul 3 novembre la situazione precipita nuovamente a seguito del forzamento del Tagliamento (ponte Cornino) da parte della 55^ Divisione austro-ungarica. La ritirata italiana riprende così inesorabile.
La 26^ Divisione ha il compito di coprire il deflusso della 4^ Armata lungo la strada di Alemagna, sbarrando inoltre le forcelle Palla Barzana e Clautana. La funzione di retroguardia viene affidata al gruppo tattico del colonnello brigadiere Danise composto dal Battaglione Alpini Susa, dai battaglioni bersaglieri XLVII°, LVIII° e LXIII° e dal XVIII° Reparto d’Assalto.
Gli uomini di Danise si posizionano nella zona Monte Rest – Salpareit – Redona e vi rimangono fino al 4 novembre quando ricevono l’ordine di ripiegare lungo la valle del Meduna.
Fino a questo momento il nemico non è stato particolarmente attivo, ma alle ore 21 gli Arditi del XVIII° Reparto d’Assalto e i bersaglieri del LVIII° Battaglione subiscono un durissimo attacco da parte della 55^ Divisione austro-ungarica nei pressi del ponte di Navarons perdendo non meno di 7 ufficiali e 100 uomini di truppa.
Al mattino del 5 novembre l’avversario prende nuovamente l’iniziativa supportato dall’artiglieria. I bersaglieri – rimasti senza munizioni – si battano all’arma bianca, ma vengono accerchiati e totalmente annientati. Gli Arditi del XVIII° – sebbene dimezzati nel numero – riescono a rompere l’accerchiamento e a sfuggire al nemico.
Il ponte di Navarons passa così sotto il controllo nemico ed il gruppo tattico Danise si vede sbarrata la prevista via di ritirata lungo la strada Navarons – Andreis – Barcis.
L’intervento degli alpini del Susa e del LXIII° Battaglione bersaglieri riesce a dare sostegno agli Arditi e ad arrestare l’avanzata dell’avversario sia sulla destra che sulla sinistra del Meduna. In questo modo il gruppo tattico Danise riesce a coprire la mulattiera di Forcella Clautana che diventa così la nuova e unica via di ritirata possibile.
Prima di autorizzare il ripiegamento, il comandante del XII° Corpo d’Armata – tenente generale Tassoni – ordina al gruppo tattico Danise di cercare notizie sulla 36^ e 63^ Divisione, rimaste bloccate fra le prealpi carniche. Il tentativo tuttavia fallisce e il 6 novembre Danise viene autorizzato a ritirarsi su Forcella Clautana.
Verso la forcella nel frattempo si sta portando anche la XLIII^ Brigata Schützen (22^ Divisione austro-ungarica) e il battaglione da montagna del Württemberg (Alpenkorps tedesco).
Data la conformazione del valico, situato a 1.437 metri di quota, incassato fra alte pareti di roccia ed accessibile solo attraverso una mulattiera formata da stretti tornanti, il maggiore generale Rudolf Müller della 22^ Divisione decide di saggiare le difese italiane e rimandare l’attacco vero e proprio al giorno 8 novembre.
Durante la notte sull’8 inizia però il preventivo ripiegamento dei reparti di Danise verso gli sbocchi delle valli Cellina e Settimana, per poi proseguire verso Longarone, Belluno, Feltre e Cismon.
A seguito della ritirata dietro la linea del Piave termina anche la breve vita del XVIII° Reparto d’Assalto della Zona Carnia. Arrivato a Nove di Bassano (12 novembre) viene trasferito il 18 alla 4^ Armata e dislocato il 21 a S.Pietro in Gù.
Eventi del 1918
Il 1° Gennaio il XVIII° Reparto d’Assalto della Zona Carnia viene sciolto nei pressi di Crespano e i suoi Arditi superstiti confluiscono nel VI° Reparto d’Assalto.
Durante i suoi pochi mesi di vita, gli Arditi di tale reparto hanno guadagnato 1 medaglia d’argento al valore militare e 5 medaglie di bronzo al valor militare.
Fonti Bibliografiche
- Di Martino Basilio e Cappellano Filippo: I reparti d’assalto italiani nella grande guerra (1915-1918) | Roma, Ufficio storico dell’esercito, 2007 (doppio volume)
- Roseano Roberto, Stacconeddu Giampaolo: Arditi Decorati e Caduti – Reparti d’Assalto, 1917-1920 | Autoprodotto (Amazon), 2016