Il LXXII° Reparto d’Assalto nasce ufficialmente nel giugno del 1918 prendendo tale numerale a seguito delle disposizioni del Comando Supremo (20 maggio 1918) che lo allinea a quello dei corpi d’armata di appartenenza.
Qui di seguito viene riportata una sintesi dei principali avvenimenti che lo hanno visto protagonista durante la Grande Guerra.
Eventi del 1918
Il LXXII° Reparto d’Assalto Bersaglieri Fiamme Cremisi – alle dipendenze del XXII° Corpo d’Armata – viene formato ufficialmente il 15 giugno 1918 a Castelfranco Veneto. Gli Arditi che ne fanno parte vengono presi principalmente da altri reparti d’assalto e non dalle brigate di fanteria dello stesso corpo d’armata. Nello specifico la 1^ Compagnia viene formata da elementi del XXV° Reparto d’Assalto, la 2^ Compagnia da uomini del XXVI° Reparto d’Assalto, mentre la 3^ Compagnia è l’unica ad essere formata da soldati provenienti dai reggimenti di fanteria.
Il reparto viene messo agli ordini del tenente colonnello Pio Baldini e dislocato a Volpago prima e a Selva poi. Durante il mese di giugno non prende parte alla Battaglia del Solstizio continuando invece il suo addestramento regolare che – il 12 luglio – porta alla prematura morte del tenente De Bernardi.
Nella notte sul 24 agosto una pattuglia di Arditi comandati dal sottotenente Remo Lodi passa il Piave per studiare il terreno in vista di futuri colpi di mano. Qui viene attaccata dal nemico che tuttavia non infligge perdite alla pattuglia di Arditi che riesce a disimpegnarsi.
Il 15 settembre il reparto passa al comando del tenente colonnello Luigi Ubertalli che ne tiene il comando fino alla fine di ottobre. Negli ultimi giorni del mese il comando cambia nuovamente passando al capitano Ettore Marchand.
Durante la Battaglia di Vittorio Veneto il LXXII° Reparto d’Assalto passa il Piave assieme agli Arditi della 1^ Divisione d’Assalto con lo scopo di creare e coprire le prime teste di ponte per poi agire come truppe di rottura. Il reparto prende inoltre parte ai combattimenti nella piana di Sernaglia.
Alla mezzanotte del 26 ottobre – sotto ad un preponderante fuoco nemico – Arditi della 2^ e 3^ Compagnia riescono ad attraversare il fiume, ma prima di essere raggiunti dal resto del reparto le imbarcazioni per il traghettamento vengono distrutte. Un nucleo di Arditi rimane così bloccato sull’isolotto di Luserna, mentre quelli che sono riusciti a passare sulla sponda sinistra si attestano a sud di Cao Villa, tra Case Mira e Falzè di Piave dove vengono costantemente martellati dal fuoco nemico e dal tiro troppo corto delle bombarde italiane.
Il nucleo di Arditi di Cao Villa – circa 150 uomini – tiene la posizione fino al 29 ottobre, giorno in cui riprende l’avanzata verso Pieve di Soligo dove il giorno 30 si ricongiunge con il resto del reparto che nel frattempo (29 ottobre) ha anch’esso passato il Piave con buona parte del XXII° Corpo d’Armata.
Durante le attività di attraversamento del Piave e di recupero degli Arditi bloccati sull’isolotto di Luserna, il fuoco nemico uccide il capitano Marchand che viene quindi sostituito dal capitano Alfredo Campagnone. Nonostante l’intenso e ben organizzato fuoco nemico, gli Arditi del LXXII° Reparto d’Assalto – disposti su due colonne formate da una compagnia ciascuna – riescono ad avere ragione della resistenza nemica conquistando così Pieve di Soligo. La loro avanzata non si ferma e prosegue verso Soligo e Solighetto ed infine verso col S.Gallo che viene espugnato a seguito di un durissimo scontro a fuoco.
Si propone l’annotazione del capitano Campagnone in merito all’azione sul colle:
“Nonostante l’ostinata resistenza la vetta del colle venne raggiunta, moti nemici in fuga furono inseguiti, presi e passati per le armi”.
Il 30 ottobre il LXXII° Reparto d’Assalto viene richiamato a Pieve di Soligo dove si ricongiunge con gli altri Arditi del distaccamento di Cao Villa per riordinarsi.
Il 1° novembre – montato su autocarri – viene lanciato all’inseguimento del nemico. Il reparto – attraversato Revine Lago – si porta a Vich dove si organizza nuovamente in due colonne: la prima si dirige a sinistra verso Sagrogna e Levego per entrare poi a Belluno dopo aver catturato una batteria da 105 al completo, due pezzi antiaerei, due mitragliatrici e numerosi prigionieri. La seconda colonna punta invece verso Ponte nelle Alpi dove tenta di bloccare la ritirata alle truppe austro-ungariche che però – essendosi accorte della situazione – danno alle fiamme magazzini di viveri e munizioni presso Polpet per poi accelerare la ritirata coperti dal fuoco di alcune mitragliatrici e da una batteria di campagna.
Durante questi scontri viene fatto saltare il ponte sul Piave, tuttavia gli Arditi non si fermano e – dopo aver guadato il fiume – annientano totalmente la resistenza nemica prendendo possesso dell’abitato di Ponte nelle Alpi e del vicino villaggio di Polpet. Al tramonto – essendo ancora in attesa di rinforzi – la colonna di Arditi si dispone a difesa di Ponte nelle Alpi fino al sopraggiungere di un battaglione del 215° Reggimento Fanteria Brigata Tevere.
Il 3 novembre i combattimenti per gli Arditi del LXXII° Reparto d’Assalto continuano senza sosta: una compagnia viene infatti inviata in ricognizione verso Tisoi, Vezzano e S.Simone dove entra in contatto con truppe austro-ungariche costringendole alla resa con conseguente bottino composto da tre mitragliatrici e numerosi prigionieri.
Il 4 novembre il reparto torna a Belluno per poi essere dislocato sui monti a sud della città presso Cirvoi e Cet.
Durante i combattimenti sul Piave, gli Arditi Fiamme Cremisi del LXXII° Reparto d’Assalto catturano oltre 700 prigionieri, 12 cannoni da campagna, 4 cannoni da 105, 2 cannoni antiaerei, 5 bombarde di grosso calibro, 8 lanciabombe, 40 mitragliatrici e una grande quantità di fucili, munizioni e materiale vario. Il prezzo pagato dagli Arditi è di 30 morti e 6 dispersi.
Vengono decorati al valor militare ben 93 Arditi, di cui 16 medaglie d’argento, 49 medaglie di bronzo e 28 croci di guerra. Viene inoltre decorato il labaro del reparto con la medaglia d’argento al valor militare con la seguente motivazione:
Al labaro del LXXII° Reparto d’Assalto
MAVM (1920)
Passò a viva forza il Piave nella zona più aspra e maggiormente difesa, conquistando a prezzo di gravi sacrifizi di sangue importanti posizioni sull’altra riva del fiume. Con impetuoso valore partecipò poscia all’inseguimento del nemico, dando valido contributo alla vittoria.
Falzè di Piave, Pieve di Soligo, Solighetto; Ponte nelle Alpi, Belluno, 24 ottobre – 3 novembre 1918
Il 5 novembre il comando del reparto viene nuovamente assunto dal tenente colonnello Luigi Ubertalli. Il LXXII° Reparto d’Assalto viene sciolto nel gennaio 1919.
Fonti Bibliografiche
- Di Martino Basilio e Cappellano Filippo: I reparti d’assalto italiani nella grande guerra (1915-1918) | Roma, Ufficio storico dell’esercito, 2007 (doppio volume)
- Roseano Roberto, Stacconeddu Giampaolo: Arditi Decorati e Caduti – Reparti d’Assalto, 1917-1920 | Autoprodotto (Amazon), 2016